È una domanda che suscita la curiosità di molti: il mare è salato, ma quanto sale contiene esattamente? Cosa dice la scienza.
Una delle caratteristiche peculiari dell’acqua marina è certamente il fatto di essere salata. I mari possono avere un grado diverso di salinità, ma tutte le acque contengono la salsedine, quella sostanza da cui deriva il sale e che risulta spiccatamente salata al senso del gusto.
La salinità condiziona notevolmente la vita degli organismi marini. Solo i tipi resistenti a tale caratteristica possono sopravvivere nelle acque del mare. Sorge spontanea la domanda: quanto sale è contenuto nel mare? È un quesito che suscita l’interesse e la curiosità a tutte le età: se lo domandano i bambini con la loro irrefrenabile voglia di capire e di scoprire il mondo, ma è una domanda che si pongono anche gli adulti, perché di fatto è un tema oggetto di studio scientifico.
La risposta, infatti, non può che arrivare dalla scienza e non è per niente scontata. I mari, del resto, non sono tutti uguali. Le loro acque hanno livelli di salinità differente e questa è stata ampiamente analizzata ed è conosciuta. La domanda quindi può avere una risposta abbastanza esauriente.
Salinità del mare: quale è il livello delle varie acque?
Le informazioni scientifiche sono ben chiare: la salinità dei mari è del 35%. Si considera infatti che per ogni litro d’acqua siano presenti circa 35 g di sale. Ma non è dappertutto così. Questo si verifica in mari aperti. Nei mari chiusi o semichiusi, quelli in cui il livello di evaporazione è maggiore rispetto all’acqua dolce, che viene importata attraverso i fiumi e le precipitazioni, la salinità aumenta di intensità perché i sali sono in quantità maggiore.
Caso emblematico in cui questo avviene è il Mar Rosso in cui il grado di salinità si innalza al 42%. La causa è il clima arido delle zone che lo circondano e anche i pochi fiumi presenti perciò in rapporto al livello di evaporazione il sale è in concentrazione più alta. Per quanto riguarda il Mar Mediterraneo si calcola un grado di salinità al 37%, di poco sopra la media.
Esistono anche i mari freddi che presentano gradi di salinità ancora più elevati. Questo accade perché le masse d’acqua gelano, in particolare durante l’inverno e di conseguenza la solidificazione esclude in parte i sali che variano in quantità disponendosi sia orizzontalmente che verticalmente data la profondità. Il punto in cui la salinità è massima è in mare aperto, più ci si allontana dalla foce dei fiumi e quindi dall’acqua dolce. Il fenomeno in cui si può distinguere il netto stacco di gradazione del sale si chiama aloclino.
Queste differenze possono essere sperimentate anche attraverso un’immersione, ad esempio nel punto di convergenza tra il Mar Adriatico e il delta del Po. C’è anche un’ovvia ed evidente differenza di temperatura. In media le acque degli oceani in superficie arrivano a 15° ma in profondità possono scendere di molto fino ad arrivare ai 3,5°. La variazione della temperatura è un altro elemento che contribuisce a determina un cambiamento del livello di salinità.