Uno dei più carismatici allenatori è morto all’età di 85 anni: solo ora viene fuori un’inquietante retroscena sul suo passato.
La passione per il calcio e una spiccata capacità di spiegarne i meccanismi erano le caratteristiche distintive di uno degli allenatori più carismatici di sempre. Parliamo di César Luis Menotti, lo straordinario allenatore che nel 1978 guidò l’Argentina al suo primo titolo mondiale, raggiungendo quel traguardo nella capitale del paese, Buenos Aires.
È venuto a mancare all’età di 85 anni. La Federcalcio argentina ha annunciato la morte domenica, ma non ha fornito alcuna causa né specificato dove e quando è morto. I media locali riferiscono che era stato ricoverato in una clinica a marzo con una grave anemia. Secondo quanto riferito, ad aprile è stato sottoposto a un intervento chirurgico per flebite e poi è tornato a casa. Negli ultimi giorni sono trapelati alcuni retroscena sul suo passato davvero drammatici.
Menotti era un attivista politico e membro affiliato del Partito Comunista Argentino, un appassionato di boxe e un ammiratore delle opere degli scrittori latinoamericani Mario Benedetti, Gabriel García Márquez, Jorge Luis Borges, Mario Sábato e Joan Manuel Serrat, tra gli altri. Una volta, venne fermato in macchina dalla polizia militare e duramente aggredito da questi ultimi. Diverse indiscrezioni raccontano che venne tirato per i capelli (che ha sempre portato lunghi), sbattuto a terra e minacciato con la pistola. Tuttavia, qualcuno lo riconobbe e a quel punto che la polizia si scusò per aver aggredito il ct dell’Argentina.
Ha iniziato la sua carriera da giocatore nel Rosario Central (1960-1963 e 1967), poi è passato al Racing Club (1964) e al Boca Juniors (1965-1966), tutti club argentini. Menotti ha giocato per i New York Generals negli Stati Uniti (1967), seguito dal Santos brasiliano (1968) e dalla Juventus italiana (1969-1970).
Al Santos ha giocato al fianco di Pelé, che non ha mai esitato a qualificare come il miglior giocatore tra le leggende. Menotti ha allenato la nazionale argentina tra il 1974 e il 1983. Era convinto che la squadra non avesse ottenuto il riconoscimento che meritava quando vinse la Coppa del Mondo nel 1978. Questo perché il paese era governato da una giunta militare responsabile di diffuse violazioni dei diritti umani.
Menotti ha allenato la nazionale messicana nel 1991-1992. Ha guidato anche il Barcellona (1983-1984), dove aveva Maradona in squadra; Atletico Madrid (1987-88); Penarol dell’Uruguay (1990-91); La Sampdoria italiana (1997) e la Tecos messicana (2007): il suo ultimo incarico da allenatore. Per anni Menotti ha avuto spesso una sigaretta tra le labbra, ma ha quasi abbandonato il vizio nel 2011 dopo un ricovero di tre giorni a causa della sua dipendenza dal tabacco.
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