Brutte notizie per chi pensa di andare in pensione nel 2025. L’importo dell’assegno sarà più basso, ecco perché.
I lavoratori attendono la Riforma delle pensioni perché sperano di superare del tutto la Legge Fornero. Questa, invece, detta ancora le regole e provocherà una riduzione dell’assegno pensionistico nel 2025. La Riforma delle pensioni è ancora lontana dall’essere attuata perché mancano le risorse per creare misure strutturali sostenibili e perché il sistema previdenziale italiano è a rischio.
Pensare di aumentare e rendere gli scivoli di pensionamento più favorevoli ai lavoratori è impossibile in questo momento. L’inverno demografico e l’invecchiamento della popolazione sono due elementi che preannunciano un futuro nero per l’Italia. Se il numero dei lavoratori continuerà a diminuire le pensioni di domani saranno in pericolo.
Il Governo deve evitare, dunque, i pensionamento anticipati e già nel 2024 ha introdotto paletti e condizioni che rendono più sfavorevoli alcune misure, come Quota 103 oppure la pensione per i contributivi a 64 anni. Se e quando ci sarà la Riforma delle pensioni, quali modifiche apporterà? Impossibile dirlo con certezza. Certo è che i lavoratori vorrebbero il superamento definitivo della Legge Fornero. Questa nel 2025 porterà ad una riduzione degli importi, scopriamo perché.
Si prevede un taglio dell’assegno nel 2025 a causa dell’adeguamento dei coefficienti di trasformazione alla speranza di vita che viene effettuato ogni due anni. Questi coefficienti vengono applicati al montante contributivo nel sistema di calcolo contributivo ossia quello utilizzato per i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1° gennaio 1996 oppure che scelgono determinati scivoli pensionistici come Opzione Donna e Quota 103.
I coefficienti di trasformazione variano in base all’età anagrafica del lavoratore al momento del pensionamento. Più si attende più conveniente sarà la percentuale di riferimento. Tali strumenti vengono aggiornati ogni due anni secondo quanto stabilito dalla Riforma Fornero del 2011. Cambiano tenendo conto degli adeguamenti alle speranze di vita. Se queste speranze dovessero aumentare (così non è stato dal 2020 a causa del Covid) si allungherebbe anche l’attesa del pensionamento e i coefficienti diventerebbero meno convenienti con conseguente assegno più basso.
Non sarà certo la prima volta che i coefficienti vengono adeguati alla speranza di vita. Ogni volta abbiano assistito ad un peggioramento tranne nel biennio 2023/2024 proprio perché come detto si veniva fuori da due anni di pandemia e l’effetto Covid ha influenzato negativamente le speranze di vita. Ora che l’emergenza sanitaria è finita ci sarà una ripresa delle aspettative di vita e si teme che questo influirà sull’assegno pensionistico.
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